“Le imprese veneziane sono estremamente preoccupate per l’impatto che il conflitto in Ucraina potrà avere sull’economia del territorio. Già ora stanno diventando introvabili alcune delle materie prime necessarie alla produzione di molte realtà. Sul fronte del turismo, invece, vediamo allontanarsi quella ripresa tanto auspicata”. A dirlo è la presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Venezia, Patrizia Gobat, facendosi portavoce delle istanze delle aziende veneziane.
“I consulenti del lavoro segnalano crescenti paure per il comparto produttivo – sottolinea Gobat -. Personalmente sono stata informata di aziende che stentano a trovare il necessario per garantire la produzione e che temono di doversi fermare per l’impossibilità di garantire le commesse. Se a questo aggiungiamo l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia, del gas e del carburante, ecco che si profila all’orizzonte una tempesta perfetta”.
“A soffrire sono e saranno tutti i settori. Ma nell’area di Venezia il turismo è quello che teme i maggiori contraccolpi dallo stop agli arrivi dall’est, e non solo – aggiunge Gobat -. Stanno arrivando le prime disdette per il periodo Pasquale. I turisti americani e cinesi che avevano disertato l’Italia nel 2021, continueranno a farlo con un calo di presenze rispetto al 2019 del 90%. Alcuni mesi fa come Ordine avevamo parlato di prospettive di ripresa per il comparto in laguna, anche se con la formula ‘stop and go’. Vista l’incertezza e la paura del momento, temiamo gravi ripercussioni sui posti di lavoro e sulla durata dei contratti. Se non ci sarà una veloce soluzione del conflitto è auspicabile che il Governo faccia una seria riflessione sul ripristino degli ammortizzatori sociali emergenziali che sono stati drasticamente ridotti a pochi settori , almeno per i primi 6 mesi del 2022”.
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