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“RICOSTRUZIONE DEI POSTI DI LAVORO, POLARIZZAZIONE E MISMATCHING. LA SOLUZIONE CONTRO LA CARENZA DEGLI STAGIONALI È FARE RETE”

Mancanza di lavoratori stagionali sul litorale veneto, ma anche valorizzazione della qualità delle prestazioni, rispetto della legalità e della sicurezza, gestione dei tempi e dell’organizzazione del lavoro.

Questi i temi dell’evento “IncontraLavoro nel turismo” organizzato dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia in collaborazione con Veneto Lavoro e Conferenza dei Sindaci del litorale e tenutosi questa mattina presso la sede dell’Azienda Agricola Ca’ Corniani a Caorle. (continua a leggere dopo la gallery)

A moderare l’intero evento Patrizia Gobat, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Venezia che ha esplicitato l’obiettivo dell’incontro: “mettere in contatto tutti in un’ottica di collaborazione e progettualità, cercare di migliorare il mercato del lavoro e pensare a delle soluzioni senza perdersi in inutili polemiche”. Gobat ha inoltre sottolineato che come i Consulenti del Lavoro abbiano messo in campo un settore nuovo che si occupa di politiche attive, tramite la Fondazione Consulenti per il lavoro. La Presidente ha fatto riferimento poi alla tanta domanda e offerta di lavoro che sfugge al settore pubblico e privato, alla confusione che si genera per l’esistenza di troppe banche dati e all’importanza di strutturare in modo organizzato la formazione di persone non ancora assunte. “I consulenti del lavoro – ha spiegato Gobat – con la pragmaticità di chi deve applicare correttamente normativa e contrattazione e nello stesso tempo cercare di contemperare gli interessi delle parti affinchè l’organizzazione del lavoro possa funzionare al meglio, aprono il confronto con gli attori istituzionali del mercato del lavoro (i Centri per l’impiego coordinati da Veneto Lavoro), i comuni che sono interessati al benessere della cittadinanza e delle imprese per lanciare un allarme. Il lavoro in Italia sconta regole e norme obsolete ed inadeguate al contesto attuale e alle mutate esigenze dei lavoratori, soprattutto giovani. Se una riforma della contrattazione collettiva è auspicabile anche per integrare il tema del salario minimo, del trattamento dei periodi di disoccupazione/inoccupazione, ecc., è sicuramente necessaria per il settore stagionale che, per le sue peculiarità, è quello che più di tutti ha bisogno di regole differenti, più aderenti all’intensità e alla concentrazione dell’attività lavorativa in un arco di 4/5 mesi al massimo”. Gobat ha infine ricordato come i Consulenti del lavoro non sono parte sociale nella contrattazione di territorio che può andare in deroga alla contrattazione nazionale: “noi siamo un soggetto tecnico terzo, che interpreta le leggi e le fa rispettare; diamo un contributo di conoscenza e competenza diverso; portiamo avanti non i nostri interessi ma quelli di coloro a cui offriamo servizi professionali”.

Tra il pubblico politici, associazioni di categoria e sindacali e i principali stakeholder del settore con l’intento di avviare un percorso comune che dia una prospettiva concreta al futuro del turismo delle spiagge venete. L’evento si è aperto con i saluti del vicesindaco della città di Caorle, Luca Antelmo, che ha posto l’accento sul tema della cultura del lavoro e della formazione, un bagaglio valoriale da trasmettere ai figli. A suo parere “il nostro litorale ha bisogno di personale formato e preparato per se stesso perché più una persona è capace di fare lavoro più soddisfa se stesso. Le amministrazioni hanno bisogno di Veneto Lavoro per incontrare le persone – ha aggiunto –. È importante che il territorio di tutto il litorale possa avere una risposta precisa”. Poi è stato il turno dell’eurodeputata Rosanna Conte che ha messo in evidenza l’italianità del problema e la tendenza a trovare capri espiatori nel reddito di cittadinanza e nei giovani; per l’onorevole però “c’è qualcosa di più profondo da risolvere”. Infine Nadia Zanchin in rappresentanza della Conferenza sindaci Veneto ha evidenziato la necessità di “fare un discorso più ampio che riguardi anche il tavolo legislativo e fiscale”. “Anche con le scuole – ha aggiunto – bisogna capire se si può fare qualcosa per far sì che gli studenti entrino direttamente nel mondo del lavoro”.

Tiziano Barone, direttore dell’ente Veneto Lavoro, ha quindi messo in luce tre dinamiche che caratterizzano l’odierno mercato del lavoro. In primo luogo distruzione e ricostruzione dei posti lavoro più rapida rispetto agli anni precedenti, con connesso uno spostamento di risorse umane da settore a settore. In secondo luogo polarizzazione del mondo del lavoro – si entra nel mercato del lavoro con qualifiche e salari o alti o bassi – e naturalmente questo implica un cambio di bisogni: per le basse qualifiche sono necessari servizi di riqualificazione efficienti, per le alte qualifiche il servizio richiesto è quello di formazione. Infine il tema del mismatching, vale a dire del mancato incontro tra domanda e offerte di lavoro. “A Venezia – ha spiegato Barone – sono previsti 13 mila inserimenti lavorativi, ma metà sono di difficile reperimento per ragioni demografiche (sono spariti 150 000 giovani) o di competenze”. Sul tema delle dimissioni, Veneto Lavoro attesta che sono cresciute, ma entro cinque giorni le persone risultano nuovamente impiegate, mentre per quanto riguarda il reddito di cittadinanza “in Veneto vale 10 000 persone su 140 000 disoccupati che è un numero irrilevanteCertamente il reddito di cittadinanza va cambiato, ma non è condizione patologica del lavoro nella nostra regione”. Infine il Direttore di Veneto Lavoro ha sottolineato l’importanza per la categoria degli albergatori di esprimere chiaramente le proprie esigenze: “il tema del capitale umano non può essere più trattato in modo istintivo o fantasioso”. Più attenzione anche agli ITS, fondamentali nel contatto tra mondo della formazione e mercato del lavoro e ai tirocini. È seguito l’intervento di una rappresentante di un centro per l’impiego che ha spiegato come dal 2019, data in cui sono passati dalle province alla regione e quindi a Veneto Lavoro, si siano ristrutturati. A tal proposito Barone ha lanciato l’appello di trattare i centri di impiego non come tassa, bensì come opportunità.

Roberta Nesto,  presidente della Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto e sindaco di Cavallino Treporti,, ha sottolineato che i comuni non hanno una competenza di politica attiva, ma sono sensibili verso il tema tanto che è in programma la redazione di un documento formale con la collaborazione di tutti perché “questa è la puntata zero. Da soli non si va da nessuna parte: consulenti lavoro, impresa, sindaco; è importante fare rete”. Marco Cappello, rappresentante del Direttore Inps San Donà Piave, ha lanciato in chiusura alcune provocazioni “Quali garanzie per la continuità lavorativa dei lavoratori stagionali? Perché i lavoratori del sud preferiscono il reddito di cittadinanza rispetto al litorale veneto? Qual è il motivo dei cartelli “Cercasi personale” quando il titolare dovrebbe comunicare a qualcuno le sue necessità?”.

Grandi temi da affrontare con pragmatismo e collaborazione per creare un ventaglio di soluzioni da presentare al decisore politico.

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